Particolarità su Tolmezzo

 

 

PROPOSTA DI VALORIZZAZIONE

 

CULTURALE DELL’INCONTRO

 

TRA I RICCHI E I POVERI

 

(SIÔRS E PUARS) NELLA SAGRA

 

TOLMEZZINA DEL BORGÀT

 

 

 

 

Indice

 

 

1. Proposta di valorizzazione culturale
2. Motivazioni della proposta di valorizzazione culturale dell'evento
3. Modifiche proposte
4. Testi e modalità proposte
5. Versione scaricabile

 

 

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Proposta di valorizzazione culturale

 

 

È un vanto della Comunità di Tolmezzo il non essere mai stata sottoposta ad un casato nobiliare del sistema feudale friulano.

 

Questa è la storica particolarità sociale che ha distinto Tolmezzo dalle altre comunità del Friuli.

 

Infatti il Patriarca di Aquileia “Signore del Friuli” Gregorio di Montelongo nel 1258, con la concessione di particolari benefici, favorisce lo sviluppo e la crescita di Tolmezzo come centro della Carnia e lo pone alle sue dirette dipendenze, senza l'interposizione di casati nobiliari tra la comunità di Tolmezzo e l'autorità patriarcale.

 

In questo modo Tolmezzo non è stato coinvolto nelle faide medioevali e soprattutto ha vissuto, quasi come un “libero comune”, senza nobili, che ai tempi venivano considerati un po' come i sovrani, con diritti e privilegi ottenuti per nascita e pertanto erano posti su un altro piano rispetto alla grande maggioranza delle persone “normali” che erano i popolani.

 

Fin dall'inizio, la comunità tolmezzina, fatalmente, si differenziava in ricchi e poveri ed in questo dualismo, si può ipotizzare che i poveri subissero una sudditanza nei confronti dei ricchi, ma una sudditanza non necessariamente rassegnata, perché tutti, in fin dei conti, erano solo popolani.

 

Quando i tempi sono mutati e sull'argomento si è potuto scherzare, a metà del ventesimo secolo, è nato il burlesco incontro tra i ricchi e i poveri, “Siôrs e Puars”, organizzato per la “Sagra del Borgàt”, che si svolge nel mese di luglio in occasione della festa della Madonna del Carmine, che viene venerata nella chiesa di Santa Caterina posta nella piazzetta del popolare “Borgàt”.

 

Si deve precisare che il Borgàt è il borgo più antico e compreso entro le mura cittadine, ma che nel 1700-1800 alcune famiglie ricche hanno costruito le loro abitazioni fuori delle mura in particolare oltre la porta di sopra, mentre i popolani più poveri sono rimasti nel vecchio borgo.

Così il paese si è in qualche modo differenziato in un borgo dei poveri ed in un borgo dei ricchi, ove, comunque, abitavano anche dei poveri.

 

Da questa situazione nasce l'incontro burlesco tra due rappresentanze simboliche dei borghi, composte da abitanti non ricchi delle rispettive borgate.

 

Vestiti in abiti d'epoca dei primi decenni del '900, eleganti i ricchi “Siôrs”, con abiti modesti i poveri “Puars”, s'incontrano, scherzano, fraternizzano e partecipano assieme alla Sagra del Borgàt

 

 

 

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Motivazioni della proposta di valorizzazione culturale dell'evento

 

 

Valorizzare e consolidare il tradizionale “incontro” che per la comunità tolmezzina rappresenta un elemento di identità e d'appartenenza anche linguistica.

 

Dare allo stesso il rilievo culturale e sociale che merita, nella giocosa e simpatica sagra del Borgàt ed in questo modo presentare il sempre attuale ed importante rapporto tra il “forte” ed il “debole”.

 

 

 

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Modifiche proposte

 

 

Organizzare “l'incontro” vero e proprio con una parte rituale, sempre uguale ed evidenziata e solennizzata da rullii di tamburi od altro e con un presentatore-conduttore che al microfono spiega e fa la cronaca dell'incontro.

Mantenere una parte “elastica” burlesca con scambi di battute ecc. tra le rappresentanze in abiti d'epoca.

 

All'incontro far seguire una manifestazione quale “Il grande ballo dai Siôrs e dai Puars” (od in alternativa, l'esecuzione di un concerto) con la partecipazione delle rappresentanze in abiti d'epoca, ma anche dei cittadini presenti alla sagra.

 

Coinvolgere tutti i partecipanti alla sagra con la distribuzione gratuita e casuale (determinata dal lancio di una monetina) di particolari adesivi con la scritta Siôr o Puar, da attaccare sui vestiti.

 

Alle rappresentanze in abiti d'epoca della prima metà del 20° secolo, potrebbero aggiungersi le rappresentanze rievocative dei secoli precedenti fino al 13°, con una eventuale sfilata nelle vie cittadine prima “dell'incontro”. (Questa iniziativa potrebbe essere inserita anche, gradualmente, negli anni successivi.)

 

 

 

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Testi e modalità proposte

 


Premesse e presentazione che precedono l'incontro

 

 

(Un rullio di tamburo)

 

(Un presentatore-conduttore, con tono narrante, racconta, nella sostanza, la storia del tradizionale incontro, il tutto al microfono e debitamente amplificato.)

 

Da più di mezzo secolo, in occasione della sagra del Borgàt , si svolge a Tolomezzo il tradizionale e giocoso incontro tra una rappresentanza simbolica dei ricchi provenienti dalla zona oltre la Porta di Sopra (il borc dai siôrs) ed una dei poveri del Borgàt; “Siôrs e Puars appunto”.

 

Tutti, vestiti in abiti d'epoca della prima metà del '900, s'incontrano per partecipare assieme alla Sagra, scherzare e fraternizzare in questo giorno di festa”.

 

Lo spiritoso incontro vuol far riflettere sui tempi non troppo lontani in cui le classi dei Siôrs e dei Puars erano nettamente separate, al punto che:

 

I Siôrs vedevano i Puars come gente per la quale il duro lavoro era una normale condizione di vita, tanto che i Puars stessi ammettevano: “Se il lavôr al fos stât une biele rôbe a lu varessin fat i Siôrs.”;

 

I Puars vedevano i Siôrs come dei fortunati impegnati a conservare i vantaggi della ricchezza, con la sola paura di diventare Puars.”

 

 

Anche oggi, a Tolmezzo e nel mondo, si può nascere Siôrs o Puars di soldi, di ideali, di cultura ecc. ed è per proporre questa riflessione che, per gioco, si provvederà alla distribuzione gratuita di speciale adesivi simbolici con la scritta distintiva “Siôr” o “Puar” - an 2______ - Sagre dal Borgàt.

 

Da questo momento, tutti i presenti possono ottenere (da appositi addetti e fino all'esaurimento delle scorte) un adesivo, da attaccare orgogliosamente sui vestiti durante le partecipazioni alla sagra.

Sarà il lancio di una monetina a determinare, casualmente, la giocosa appartenenza.”

 

(Un rullio di tamburo)

 

 

 

Incontro tra i Siôrs e i Puars nella sagra del Borgàt dell'anno 2xxx

 

 

(Quando la distribuzione adesivi è a buon punto e la rappresentanza dei Puars è in piazzetta, pronta per l'accoglienza.)

 

(Un rullio di tamburo)

 

(Il presentatore incomincia la cronaca “in diretta” di quanto accade, parla della rappresentanza dei Puars, già presente in piazzetta e di quella dei Siôrs che arriva da via Roma.)

 

 


Le rappresentanze si incontrano: strette di mano, inchini, scambio di fiori ecc.

 

 

(Il presentatore, con una cronaca leggera, sottolinea qualche particolare dell'incontro e passa il microfono al Puar incaricato per la parte “ufficiale”, rituale e sempre uguale.)

 

 

Di cũr us din il benvegnũt a la Sagre dal Borgàt del 2____ e us regalìn un fazzolèt dai sudôrs, che al è di pôs bêz ma che al à un grant valôr.”

 

(Il presentatore traduce)

 

Di cuore vi diamo il benvenuto alla Sagra del Borgàt del 2____ e vi regaliamo un fazzoletto dei sudori , che costa pochi soldi ma che ha un grande valore.”

 

 

(Il presentatore passa il microfono al Siôr incaricato per la parte ufficiale.)

 

Ringraziamo per la fraterna accoglienza e vi doniamo un - bastone da passeggio -, quello che voi chiamate baguline.”

 

(Un rullio di tamburo)

 

(Il presentatore)

 

Ora, le rappresentanze dai Siôrs e dai Puars daranno inizio al “Grande ballo dai Siôrs e dai Puars nella Sagra del Borgàt del 2____.”

 

Puars con le Siôris e Siôrs con le Pùaris iniziano a ballare, tra gli applausi.

 

(Il presentatore, poco dopo, invita i presenti al ballo con il solito rituale.)

 

Tutti in pista!”

 

Successivamente le rappresentanze si accomodano assieme in posti riservati, amabilmente conversano, bevono “qualcosa”, ballano, assumono atteggiamenti spiritosi ed in apposite pause della musica, intervengono (al microfono) con qualche battuta anche burlesca, come da tradizione.

 

(Questa rappresenta al parte “elastica” dell'incontro, importante soprattutto perché consente di mantenere “l'incontro” sempre al passo con i tempi.

N.B. Il ballo potrebbe essere sostituito da un concerto)

 

 

 

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