Particolarità su Tolmezzo

 

 

CENNI STORICI


IDENTITÀ STORICA


  TRADIZIONE

 

 

 

 

Indice

 

 

1. Cenni storici
2. Identità storica
3. Tradizione
4. Versione scaricabile

 

 

1

 

 

C E N N I    S T O R I C I

 

 

 

Un piccolo insediamento abitativo si costituisce, ove oggi sorge Tolmezzo, probabilmente già in età imperiale romana ed è della fine del primo millennio un documento che riporta per la prima volta il nome Tometium (Tolmezzo) assieme ad altre borgate carniche e friulane.

 

Nel 1077, l'imperatore del Sacro Romano Impero concede in feudo al Patriarcato di Aquileia la Contea del Friuli di Cividale che comprende anche la Carnia. Tolmezzo si trova alla confluenza delle valli carniche e sulla strada che, attraverso il Passo di Monte Croce Carnico, conduce nell'oltralpe. E' per questa caratteristica geografica che il Patriarcato costruisce, in posizione sopraelevata, il castello di Tolmezzo ed esercita un controllo sul territorio e sui traffici commerciali. Per consolidare in Carnia l'influenza patriarcale e migliorare la condizioni di vita della popolazione, il patriarca di Aquileia Gregorio da Montelongo costituisce a Tolmezzo un mercato e nel 1258 , con una serie di provvedimenti e concessioni, favorisce lo sviluppo della comunità di Tolmezzo “...ove nessuno doveva avere mai signoria o giurisdizione se non il Patriarca ed i suoi successori.”

 

Queste già favorevoli condizioni migliorano ancora, quando nel 1286, il patriarca Raimondo dalla Torre concede a Tolmezzo una piccola autonomia ed il titolo di “Terra”.

 

Durante i conflitti che vedono i feudatari ed i gismani (di nomina patriarcale) contrastare la stessa autorità patriarcale, Tolmezzo rimane fedele, come sempre, al patriarca.

 

Appena stabilito l'ordine, nel 1356 il patriarca Nicolò di Lussemburgo costituisce la giurisdizione unica della Carnia (nasce la Carnia) con capitale Tolmezzo.

 

Nell'occasione il territorio carnico viene suddiviso amministrativamente in quattro quartieri: San Pietro, Gorto, Socchieve, Tolmezzo.

 

Nel 1392 il patriarca Giovanni da Moravia concede a Tolmezzo, capitale della Carnia, altri benefici ed un nuovo stemma che riporta una croce bianca con bordo rosso in campo azzurro, in sostituzione (od in aggiunta) di quello precedente che raffigura una torre, con porta, sormontata da un'aquila.

 

Nel 1420 Tolmezzo si sottomette alla Repubblica di Venezia, che mantiene gli ordinamenti patriarcali. Sotto la minaccia di una invasione turca che fortunatamente non avviene, i Tolmezzini costruiscono una torre sul colle Picotta nel 1477-1480.

 

L'invasione francese di Napoleone nel 1797 provoca la caduta della Repubblica di Venezia ed a seguito del trattato di Campoformido il Veneto ed il Friuli con la Carnia passano a far parte dell'Impero Austriaco fino al 1805, quando Napoleone dopo la vittoria di Austerlitz, si riprende quei territori e li unisce al Regno Italico sotto il controllo francese. Il Regno Italico, seguendo un modello amministrativo maturato a seguito della rivoluzione francese, riforma profondamente la pubblica amministrazione e, a livello locale, riconferma Tolmezzo capitale della Carnia.

 

Dopo la caduta di Napoleone, nel 1815 Tolmezzo e la Carnia sono compresi nel Regno Lombardo Veneto, vassallo dell'Austria, e vi restano fino al 1866 quando, dopo la Terza guerra d'indipendenza ed un plebiscito, Tolmezzo con la Carnia ed una parte del Friuli entrano a far parte del Regno d'Italia.

 

Le successive vicende di Tolmezzo sono legate a quelle del Friuli e dell'Italia con particolari sofferenze e disagi per la popolazione a causa: della Grande Guerra del 1915-1918 con il fronte carnico e l'occupazione austro-ungarica; della Seconda Guerra Mondiale con l'occupazione tedesco-cosacca e la Resistenza; dei terremoti del 1928 e del 1976.

 

Oggi Tolmezzo si estende sull'intera piana tra il fiume Tagliamento ed il torrente But, circondata dalla belle montagne della Carnia di cui è un moderno capoluogo ricco di servizi.

 

 

 

 

2

 

 

I D E N T I T À   S T O R I C A

 

 

 

Per volontà del patriarca di Aquileia Gregorio da Monte Longo, nel 1258 Tolmezzo nasce quale centro funzionale per la Carnia, nel luogo ove sorge il castello patriarcale  e con l'importante premessa che a Tolmezzo “...nessuno doveva avere mai signoria o giurisdizione se non il Patriarca ed i suoi successori”.

 

Questa condizione, assieme alla concessione di particolari benefici, provoca un rapido sviluppo del centro urbano, richiama gente da fuori e porta ad una trasformazione sociale. 

Cresce infatti il numero di cittadini liberi e quelli in stato di servitù subiscono gli effetti positivi di questa evoluzione di Tolmezzo.

 

Nel 1356 il patriarca Nicolò di Lussemburgo elimina i suoi vassalli in Carnia e costituisce la giurisdizione unica della Carnia (nasce la Carnia) con capitale la fedele Tolmezzo.

 

Da questo momento anche la Carnia, con Tolmezzo, vive una sostanziale fedeltà “Carnia fidelis” al potere patriarcale prima e veneziano poi.

Senza intermediazioni di casati nobiliari la Carnia con Tolmezzo passa, prima di molte comunità friulàne, da un sistema strettamente feudale ad uno quasi rinascimentale.

La “Contrada di Cargna (Carnia)”, con capitale Tolmezzo, è la più vasta gastaldìa del Friuli e gode di una ampia autonomia amministrativa.

 

La Tolmezzo medioevale è una attiva cittadina attraversata da una roggia che le fornisce acqua e “forza motrice”; racchiusa da alte mura con 18 torri e protetta da un fossato, con ponti levatoi per l'accesso dalle due porte principali, quella di Sotto e quella di Sopra. (La porta di Sopra è affiancata da una porticina ove viene riscossa la “muta” e due porte minori, lungo la cinta muraria, consentono un facile accesso alla sorgente fontana sul lato dello Strabùt e sul lato opposto, un agevole passaggio verso la campagna di Tolmezzo).

A ridosso dell'abitato, in posizione elevata su un ampio pendio erboso del monte Strabùt, sorge il massiccio castello patriarcale.

La comunità cittadina, con i capi famiglia riuniti in assemblea (arengo), elegge il Consiglio che amministra la “Terra di Tolmezzo” (Terra=grosso borgo fortificato) ed i giudici che amministrano la giustizia. Il Patriarca nomina il gastaldo che presiede il Consiglio ed il Tribunale di Tolmezzo.

 

Per l'amministrazione della “Contrada di Cargna” (Provincia di Carnia) costituita dai quattro quartieri carnici: San Pietro; Gorto; Socchieve e Tolmezzo, il consiglio della Terra di Tolmezzo con i giudici ed il gastaldo, sono affiancati da quattro capitani eletti ciascuno in un quartiere e dai degani di vallata e di pieve.

Tolmezzo è il centro amministrativo della Carnia, ma anche centro commerciale e culturale. La sua popolazione, in gran parte carnica, vive entro la cerchia muraria cittadina ed è variamente composta da contadini, artigiani, commercianti, funzionari patriarcali, esattori, magistrati, notai, insegnanti, artisti, medici, sacerdoti, e tutti, con le loro particolarità culturali, contribuiscono a dare a questa Tolmezzo senza nobili, ed indirettamente alla Carnia, una particolare vitalità.

Questa vitalità, che si manifesta anche con contrasti tra le varie comunità carniche e tra queste e Tolmezzo, fa crescere un vivace spirito di partecipazione ed iniziativa, tanto che nel 1559 lo storico Giacomo Valvasone descrive i cittadini di Tolmezzo come persone civili e di acuto intelletto.

 

 

Nei secoli seguenti, in Carnia si diffonde la pratica del commercio ambulante invernale dei cramârs, che girando e commerciando in vari paesi dell'oltralpe migliorano le misere condizioni finanziarie delle loro famiglie e portano aperture culturali alle loro comunità.

 

Nel '700, l'industriale tessile carnico Jacopo Linussio  con una fabbrica a Tolmezzo ed una a Moggio e con la concessione di lavoro a domicilio, avvia una grande produzione tessile che esporta sui mercati europei. Questa importante opportunità di lavoro e di reddito, migliora notevolmente le condizioni economiche e sociali delle famiglie di buona parte della Carnia.

 

Con un importante spirito di iniziativa sociale, alla fine del '800 ed all'inizio del '900, fioriscono in Carnia le Cooperative e le Società operaieche contribuiscono a migliorare le sempre pur dure condizioni di vita della popolazione.

 

La storia ci racconta di questa vitalità di Tolmezzo e della Carnia che (per le loro condizioni geografiche defilate rispetto al Friuli ed alle più facili vie di penetrazione nella regione) non subiscono pesantemente sul loro territorio le guerre che caratterizzano la fine del periodo patriarcale e le devastanti invasioni turche del Friuli nel 15° secolo. Inoltre, non avendo nobili feudali, non vengono coinvolte nelle faide medioevali tra popolani e nobili nel 16° secolo.


Per questi motivi, una buona parte della Carnia può continuare a vivere laboriosamente, con una organizzazione civile evoluta e con la propria identità caratterizzata dalla sua storia di fedeltà, dall'assenza di nobili feudali e dalla capitale Tolmezzo.

 

 

 

 

3

 

 

T R A D I Z I O N E

 

 

 

Il tradizionale incontro, in abiti d'epoca, tra una simbolica rappresentanza dei ricchi ed una dei poveri (siôrs e pùars) che avviene in occasione della “Sagra del Borgàt” (che si svolge nel mese di luglio a Tolmezzo per la festa della “Madonna del Carmine”) ci ricorda che nella Tolmezzo storica senza nobili, fatalmente, la comunità tolmezzina si differenzia in ricchi e in poveri, ma tutti solo popolani.


Nell'occasione, scherzosamente, “ricchi e poveri” fraternizzano ed in questo modo propongono importanti riflessioni sulle fortune o meno di nascita e sulla identità storia di Tolmezzo (capitale della fedele Carnia) con la sua caratteristica di aver avuto i ricchi e i poveri, ma non i nobili.

 

 

 

 

 

 

Scarica in pdf
Cenni storici - Identità storica - Tradi
Documento Adobe Acrobat 87.0 KB